Alzheimer: queste 6 abitudini che aumentano il rischio senza che tu lo sappia

Lo stress, spesso banalizzato, è un fattore da non sottovalutare. In caso di stress prolungato, i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) rimangono elevati. Tuttavia, questo ormone danneggia le cellule cerebrali e compromette la memoria. Uno stress mal gestito può quindi, a lungo termine, favorire l’insorgenza dell’Alzheimer.

A questo si aggiunge il problema del sonno. Durante la notte, il cervello si “pulisce”, in particolare eliminando le proteine ​​beta-amiloidi, responsabili delle placche caratteristiche della malattia. Un sonno scarso, in quantità o qualità, ostacola questo processo naturale e indebolisce il sistema nervoso centrale.

3. Mancanza di stimolazione cognitiva e isolamento

Il nostro cervello è un organo che necessita di essere stimolato. In assenza di un’attività intellettuale regolare, le connessioni neurali si indeboliscono. Leggere, imparare, giocare e discutere contribuiscono a mantenere attivi i circuiti cerebrali e a rafforzare quella che viene chiamata “riserva cognitiva”.

Il morbo di Alzheimer colpisce più gravemente le persone isolate, sia socialmente che intellettualmente. La solitudine prolungata aumenta il rischio di depressione, riconosciuta come fattore aggravante. Mantenere relazioni sociali e impegnarsi in attività stimolanti è quindi essenziale a qualsiasi età.

4. Tabacco, alcol e lesioni craniche

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